Un giorno mi hanno chiesto di descrivere il Totem.
Fin da subito non riuscii a trovare uno o più aggettivi che lo qualificassero. Le uniche cose che apparivano nitide nella mia mente erano le serate passate li, i momenti, le risate, la musica, il clima…
Come si può racchiudere in poche righe tutto ciò?
Come si può scrivere dell’adrenalina che ti attraversa il corpo mentre la camminata si trasforma in corsa per raggiungere la pista da ballo, mentre afferri la mano dei tuoi amici, mentre ti guardi intorno e vedi centinaia di occhi sorridere, mentre la tua voce canta all’unisono le stesse parole degli altri, mentre senti le tue gambe muoversi da sole al ritmo della vita, mentre vedi le persone innamorarsi, mentre speri di non uscire più di li?
E capisci che quello è il tuo posto, la tua tana, il tuo rifugio. Capisci che non è solo lo svago del sabato sera ma qualcosa di più.
Poi compresi perché non riuscivo a trovare i termini adatti a descriverlo.
Il Totem non è un luogo, è un insieme di emozioni, è un’ atmosfera.
Il Totem non lo si può descrivere, il Totem lo si deve vivere.