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DI E CON Carolina Cametti, Claudia Salvatore

Siamo grandi abbastanza, adulte abbastanza, indipendenti abbastanza, o non lo saremo mai abbastanza? La madre genera la figlia, lo stesso sangue, eppure la pelle ha scritta addosso un’alta storia, dichiara la propria autonomia, una direzione diversa, pretende di non essere un prolungamento, un’estensione, un possesso per diritto di nascita , la pelle scotta.

Una scena ibrida, ventre materno, culla, stanza privata, appartamenti confinanti, fino ad un altrove, un fuori che trascina con se un conflitto eterno irrisolvibile. Madri che non sanno lasciare andare, per un’inconsapevole paura della separazione dal proprio “feto”, un amore soffocante, o un amore assente; in ogni caso un amore difficile, impacciato, maldestro.
Figlie che si dibattono tra la dipendenza e l’autodeterminazione, tra il rifiuto e il bisogno intrinseco di accettazione. Una vita che per natura si oppone, si ribella all’interferenza, ma nello stesso tempo cerca costantemente di ottenere approvazione. Un legame tanto solido quanto pericoloso, che rischia di segnare le altre relazioni con un cedimento, una fuga o una dipendenza affettiva tormentata. Due mondi a contatto che cercano di amarsi, oltre il ricatto, oltre il senso di colpa dati da questa sospensione emotiva. Una madre, una figlia, due femminilità, due donne, due generazioni a confronto. Una ricerca continua di un equilibrio, di una comprensione, di un dialogo.

Riusciremo mai a capirci?