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COMPORRE, TRASCRIVERE, INTERPRETARE
Busoni e Godowsky, oltre ogni limite
25ma Rassegna Musicale "In Cooperativa per amare la Musica"
In collaborazione con Milano Classica
Emanuele Delucchi, pianoforte
Bach/Busoni: Toccata, adagio e fuga; Bach/Godowski: Sonate in sol minore e la minore per violino Bach/Busoni: Preludio-Corale; Godowski: Preludio e Fuga sul nome BACH; scelta di Studien nach Chopin; Delucchi: Ricercare VII
Il primo aveva lo “sguardo lieto” nello scrutare il futuro; l’altro era più propenso a sguardi retrospettivi “con un sorriso fra le lacrime”. Ma al di là di questa differenza caratteriale, Ferruccio Busoni e Leopold Godowsky furono entrambi tra i più straordinari, incredibili virtuosi del pianoforte. Le opere di entrambi, siano esse frutto della loro originale ispirazione o elaborazioni, sempre geniali, di musiche altrui, realizzano alla tastiera alcune fra le più ardite sperimentazioni tecniche e coloristiche, sfidando gli interpreti più arditi a gettare il cuore oltre l’ostacolo e le mani oltre le possibilità fisiologiche quanto a velocità, estensione, coordinazione e dissociazione muscolare. E questo aspetto, pur ineludibile sia per i coraggiosi interpreti che per gli stupefatti ascoltatori, è comunque solo una imprescindibile conditio sine qua non: risolto l’aspetto tecnico infatti la creatività di Busoni e di Godowsky è anche inesauribile fucina di riflessioni sulla storia del repertorio e sulle proprietà dei diversi linguaggi musicali. Ad affrontare e condividere con noi una scelta di brani, sia originali che trascrizioni, di entrambi questi titani della musica e del pianoforte, il colto e intrepido Emanuele Delucchi, che a Godowsky ha già dedicato diverse produzioni discografiche, fra cui una “integrale” degli Studi sugli Studi di Chopin.
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